30 settembre 2020
Il Recovery Plan è l’opportunità per il Governo di inserire misure volte alla messa in sicurezza di tutto il territorio italiano e alla protezione delle comunità. Un’occasione per rendere sicuro il futuro di milioni di italiani che vivono in territori a rischio sismico o idrogeologico. È la richiesta che ActionAid con le Linee Guida della campagna #SicuriPerDavvero ha presentato oggi in Parlamento e ai decisori politici.
Sette temi strategici elaborati in due anni e 11 incontri grazie a un processo partecipativo con le comunità dei territori colpiti da catastrofi che dettagliano la richiesta di un Piano Nazionale integrato di investimenti, supportato da una governance stabile e un apparato legislativo esaustivo.
Tutto questo ed altro si è discusso stamani nella Sala Polifunzionale di Palazzo Chigi dove Action Aid ha potuto presentare con l'aiuto di diversi esponenti della Società civile provenienti dai territori colpiti recentemente da terremoti dalla forza devastante, in particolare dalle Regioni del Centro Italia e dall'Abruzzo.
Nutrito il parterre di tavole rotonde che hanno reso possibile una discussione serrata in seguito alla presentazione delle Raccomandazioni presenti all'interno delle linee guida di Action Aid.
E' possibile rivedere QUI tutto l'evento
Moderati dalla giornalista del TG3 della Rai Patrizia Senatore si sono alternati al tavolo della discussione prima alcuni sindaci di città dal valore simbolico come per esempio il Sindaco di Amatrice Antonio Fontanella. E' stato poi la volta dei commissari Delegati alla Ricostruzione tra i quali Giovanni Legnini per il Centro Italia. Sono intervenuti anche i rappresentanti della Rete delle Professioni tra i quali Armando Zambrano Presidente del Consiglio Nazionale degli ingegneri. E' intervenuto anche il Segretario Generale dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Italia Centrale Erasmo D'Angelis.
L'ultima tavola rotonda ha visto la partecipazione oltre del Capo Dipartimento Casa Italia Fabrizio Curcio, anche del Presidente della Commissione lavori pubblci del Senato Mauro Coltorti e della Senatrice Tiziana Drago, ha chiuso i lavori il Segretario Generale di ActionAid Marco De Ponte.
Negli ultimi decenni il nostro Paese ha subito sei violenti terremoti, tre dei quali dal 2009 ad oggi. Il 36% dei comuni italiani sono in zona sismica, qui vivono più di 22 milioni di persone, 8,9 milioni di famiglie e sono presenti più di 6 milioni di edifici, la maggior parte ad uso residenziale. Di questi, oltre il 56% è stato realizzato prima del 1970: un patrimonio edilizio datato, fabbricato senza l’utilizzo di tecniche costruttive antisismiche. Negli ultimi 70 anni, si sono registrate oltre 10.000 vittime per fenomeni idrogeologici e sismici (dati Casa Italia 2017). Ma non solo, sono più di 9 su 10 (91%) i comuni italiani a rischio di frane e/o alluvioni, percentuale che arriva al 100% in ben nove regioni (Valle d’Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria) mentre sono circa 2,3 milioni di famiglie, più di 5 milioni di persone residenti in aree a pericolosità frane e circa 4 milioni di famiglie (oltre 9 milioni di persone) che vivono in aree a pericolosità idraulica (Dati Ispra, 2018). Nell’ultimo anno si sono moltiplicati gli eventi meteorologici estremi. Catastrofi sempre più intense legate agli effetti della crisi climatica, che alterna lunghe siccità a piogge violente. Nell'era post Covid19 il bisogno di sicurezza è diventato esperienza quotidiana, ma da Nord a Sud per la maggioranza degli italiani, terremoti, alluvioni, frane mettono a rischio edifici pubblici, ospedali, scuole e case, gli stessi luoghi dove da mesi si combatte la pandemia. Una minaccia che oggi più che mai va affrontata e prevenuta con riforme e investimenti mirati.
“Negli ultimi 70 anni le catastrofi naturali hanno causato danni per 290 miliardi di euro: un enorme spreco di risorse se consideriamo che ad ogni disastro si è sempre ricominciato tutto da capo, senza fare tesoro delle esperienze passate. Oggi il Recovery Fund rappresenta un’opportunità unica per l’Italia. L’Europa ci chiede di dare priorità negli investimenti al tema della sostenibilità ambientale e, alla luce di questo, il Governo deve prendere atto della fragilità del nostro territorio e della vulnerabilità delle comunità. È fondamentale che l’Italia diventi un paese resiliente, capace di ridurre i rischi e di rispondere efficacemente agli shock da disastro naturale diminuendone gli effetti per la popolazione nel breve, medio e lungo periodo. Solo così in una futura catastrofe le perdite di vite umane, i danni materiali e le inevitabili conseguenze economiche e sociali saranno ridotte e mitigate” spiega Marco De Ponte, Segretario Generale ActionAid.
La campagna #SicuriPerDavvero ha attraversato tutta l’Italia in 11 tappe dal 2018 al 2020. Oltre 400 persone sono state protagoniste di un processo partecipativo che ha coinvolto decine di realtà civiche, accademiche e istituzionali per costruire insieme una politica pubblica sulla prevenzione sismica e sulla ricostruzione post catastrofe.
“Il lavoro di ActionAid costruito con la partecipazione di cittadini, enti e istituzioni è prezioso per le attività che svolgiamo quotidianamente sulle ricostruzioni dei territori colpiti da grandi calamità. Casa Italia ha avviato, già da diverso tempo ormai, un lavoro di coordinamento con i Commissari delegati alla ricostruzione dei territori colpiti da diversi terremoti negli ultimi anni e le forze politiche sensibili a questo obiettivo. Lavoriamo tutti insieme perché il paese faccia un passo avanti verso la realizzazione di un “sistema delle ricostruzioni” che superi il modus operandi finora dominante caratterizzato da percorsi, procedure e normative sempre differenti da un sisma all’altro, da un territorio ad un altro. È il momento di costruire - con la collaborazione di tutti gli attori coinvolti - un sistema delle ricostruzioni condiviso. Esperienze come quella di ActionAid sono fondamentali in questo percorso” sottolinea Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento Casa Italia.
Le Linee Guida in 7 punti:
- una politica attiva di pianificazione, prevenzione e riduzione dei rischi
- una strategia di risposta all’emergenza che non sia basata su modelli astratti, ma che coinvolga le persone e tenga conto dei loro bisogni specifici
- la stesura di un codice unico che disciplini le misure e gli strumenti di sostegno economico per le ricostruzioni
- una struttura di governance delle ricostruzioni definita e uniforme
- la trasparenza da parte delle istituzioni
- la partecipazione delle comunità nei processi di pianificazione, risposta all’emergenza e ricostruzione
- un’assoluta priorità dedicata alle scuole, alla loro messa in sicurezza e al loro riconoscimento come spazio aperto e rifugio sicuro in caso di emergenza.